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Mi Son Alpin
Mi son Alpin
me pias el vin
tengo l'innamorata
in fondo al quartier.
Vicino al quartier
vicino alla caserma
tengo una bella serva
per fare all'amore.
Le Voci Di Nikolajewka
Nikolajewka. Oh, oh…, oh….
Nikolajewka. Oh, oh…, oh….
Nikolajewka. Oh, oh…, oh….
Nikolajewka. Oh, oh…, oh….
Nikolajewka. Oh, oh…, oh….
L'Edelweiss
Il più bel fiorellin del mondo
è sempre l’edelweiss;
fiorisce su le rocce,
su le nevi e sui ghiacciai.
Un giorno disse la ragazza:
voglio l’edelweiss!
O bell’alpin di fiorellin
ne voglio un bel mazzin.
L’alpino subito partì
per coglier l’edelweiss.
Un dì passò, un altro ancor
ed egli non tornò.
L’alpino cadde per donarle
un fiore: l’edelweiss.
La bella allor piangeva ognor
il suo perduto amor.
La Tradotta che parte da Novara
La tradotta che parte da Novara
e va diretta al Montesanto,
e va diretta al Montesanto,
il cimitero della gioventù.
Sulle montagne fa molto freddo
ed i miei piedi si son gelati,
ed i miei piedi si son gelati
e all'ospedale mi tocca andar.
Appena giunto all'ospedale
il professore mi ha visitato:
O figlio mio, sei rovinato
ed i tuoi piedi li dobbiam tagliar.
Ed i miei piedi mi hanno tagliato.
due stampelle mi hanno dato,
due stampelle mi hanno dato
e a casa mia mi han mandà.
Appena giunto a casa mia,
fratelli e madre compiangenti
e tra i singhiozzi e tra i lamenti:
O figlio caro, tu sei rovinà.
Mi hanno assegnato una pensione
di una lira e cinquantotto,
mi tocca fare il galeotto
per potermi ben disfamar,
Ho girato tutti i paesi
e tutti quanti ne hanno compassione,
ma quei vigliacchi di quei signori
nemmeno un soldo lor mi hanno dà.
La Tradotta
La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più,
ma la va diretta al Piave,
cimitero della gioventù.
Siam partiti siam partiti in ventisette,
solo in cinque siam tornati qua,
e gli altri ventidue
son morti tutti a San Donà.
A Nervesa a Nervesa c'è una croce,
mio fratello l'è disteso là,
io ci ho scritto su "Ninetto"
che la Mamma lo ritroverà.
Cara suora cara suora son ferito,
a domani non ci arrivo più;
se non c'è qui la mia mamma,
un bel fiore me lo porti tu .
La Rivista dell'armamento
Cara biondina capricciosa,
garibaldina, trullalà;
tu sei la stella di noi soldà.
1. E il cappello che noi portiamo,
quello è l'ombrello di noi Alpin.
2. E le giberne che noi portiamo,
son porta cicche di noi Alpin.
3. E lo zaino che noi portiamo,
quello è l'armadio di noi Alpin.
4. E la gavetta che noi portiamo,
è la cucina di noi Alpin.
5. E la borraccia che noi portiamo,
è la cantina di noi Alpin.
6. E le scarpette che noi portiamo,
son le barchette di noi Alpin.
7. E il fucile che noi portiamo,
è la difesa di noi Alpin.
8. E le stellette che noi portiamo,
son disciplina di noi Alpin.
9. La penna nera che noi portiamo,
è la bandiera di noi Alpin.
10.E il pitocco che noi portiamo,
è il paga debit di noi Alpin.
La Lunga Penna Nera
Ohi cara mamma i baldi Alpin van via
i baldi Alpin van via e non ritornan più
ohi si si cara mamma - no
senza Alpini come farò?
Guarda la luna come la cammina
e la scavalca i monti e la divora il pian
ohi si si cara mamma - no
senza Alpini come farò?
Guarda le stelle come sono belle
e sono le sorelle di noialtri Alpin ohi si si cara
mamma - no
senza Alpini come farò?
Guarda il sole come splende in cielo:
la lunga penna nera la si riscalderà
ohi si si cara mamma - no
senza Alpini come farò?
Guarda la neve, come scende lieve:
la lunga penna nera la si imbiancherà:
Ohi, si si cara mamma - no
senza alpini come farò?
La Farmacia degli Alpini
Se ti viene il mal di pancia non far uso di laudano,
bevi, bevi del vin sano, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene il mal di denti, non usare dei calmanti,
bevi, bevi il vin Chianti, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene il mal di cuore, non usare lo strofanto,
bevi, bevi del Vin Santo, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene la malaria, non pigliare del chinino,
bevi, bevi del buon vino, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene il male ai piedi, non usare del saltrato,
bevi, bevi del Chinato, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti vien l'insolazione, non empirti di rinfresco,
bevi, bevi il Barbaresco, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se avessi brutta cera, fuggi cipria e belletto,
bevi, bevi del buon Brachetto, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene il mal di testa, non far uso di aspirina,
scendi, scendi giù in cantina, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene il mal di mare, usa un po' la fantasia,
bevi, bevi Malvasia, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene il mal di gola, non far uso di clorato,
bevi, bevi del Moscato, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti viene il mal di calli, non usare il Kukirolo,
bevi, bevi del Barolo, ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
Se ti duole la vecchiaia e ti resta vita breve,
bevi, bevi Sangiovese ed il mal ti passerà.
E agli uomini dabbene generoso il vin si versi,
e l'acqua è fatta pei perversi, e il diluvio il dimostrò!
La Cima del Montello
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La cima del Montello sarà,
la cima del Montello sarà,
la cima del Montello sarà un macello.
Scrivo una letterina sarà,
scrivo una letterina sarà,
scrivo una letterina sarà d’amore.
La punta del mio cuore sarà,
la punta del mio cuore sarà,
la punta del mio cuore sarà la penna.
Joska la Rossa
El muro bianco drio de la tò casa,
ti te saltavi come un oseléto.
Joska la rossa, péle de bombasa,
tute le sere prima de 'nda in leto.
Te stavi li co' le tò scarpe rote,
te ne vardavi drio da j oci mori,
e te balavi alegra tuta note,
e i baldi alpini te cantava i cori.
Oh..., Joska, Joska, Joska,
salta la mura fin che la dura.
Oh..., Joska, Joska, Joska,
salta la mura bala con mi. Oh...
Ti te portavi el sole ogni matina
e de j alpini te geri la morosa,
sorela, mama, boca canterina,
oci del sol, meravigliosa rosa.
Xe tanto e tanto nù ca te zerchémo,
Joska la rossa, amor, rosa spanja.
Ma dove sito andà? Ma dove andemo?
Semo ramenghi, o morti. E così sia.
Oh..., Joska, Joska, Joska,
salta la mura fin che la dura.
Oh..., Joska, Joska, Joska,
salta la mura bala con mi. Oh...
Busa con crose, sarà stà i putei?
La par na bara e invece xe na cuna.
E dentro dorme tutti i tò fradei,
fermi impalà co i oci ne la luna.
Oh Joska, Joska, Joska,
salta la mura fin che la dura.
Oh Joska, Joska, Joska,
salta la mura, fermete là.
fermete là..